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CARBONARI DEL BUON BERE

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Un tram chiamato Baccanale
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28 novembre 2008
Incontro con la cantina
TENUTA DE ANGELIS di Offida


Tutti a bordo!
Da Porta Maggiore alla Piramide Cestia, in giro per la Capitale
con lo storico e suggestivo tram ristorante.

Un "binario enogastronomico" in compagnia dei Carbonari del buon bere,
a cena davanti al Colosseo per raccontare i vini della cantina
TENUTA DE ANGELIS.

Indispensabile la prenotazione, posti limitati.
Ingresso riservato agli associati di Vino in Rete, vecchi e nuovi.
Infoline 329 7331195

* * *
Loris Del VecchioIl cavatappi di Loris
Emozioni di un carbonaro

Un saluto a tutti gli enonaviganti collegati....
'Il cavatappi' non vuole essere e non è un 'articolo', cosi come non è e non vuole essere una 'recensione'.
Il cavatappi è un'istantanea, un'immagine, delle pennellate su di una tela o dei tratti di matita su di un foglio di carta. Quindi è solo una mia personalissima emozione, legata alla serata e al mio stato d'animo.
Fatta questa precisazione parliamo della diapositiva che ho del 28 Novembre e della cena con degustazione dei vini della Tenuta De Angelis. La Tenuta De Angelis appunto, la mia cantina del cuore, a mio parere ognuno di noi dovrebbe averne una.
Conosco i luoghi, da Cossignano ad Offida, le persone, le vigne, le cantine, quella nuova che sta a Castel di Lama, ma anche quella vecchia che sta a Ponte Tesino, proprio lì dove per la prima volta nell'agosto di tanti anni fa ho assaggiato i loro vini, 'spillati' direttamente da botti che a me all'epoca sembravano enormi.
Quindi parlare di questa azienda per me è come parlare di amici con cui ho condiviso una parte della mia vita anche se a circa 200 chilometri di distanza, non saprei neanche dirvi quante volte sono stato lì, in ogni periodo dell'anno, per festeggiare dei matrimoni, delle nascite o per ricordare qualcuno, spesso solo per la gioia di ritrovarci e dove ogni volta mi perdo, non per il vino, ma per l'emozione che mi provoca il panorama che solo da Cossignano si puo ammirare.
Ora raccontarvi delle olive ascolane arrivate direttamente da Offida e fritte dell'olio extra-biologico che i De Angelis producono solo per loro (anche se io non riesco mai a tornare a Roma senza averne una latta nel bagagliaio)..... dei vincisgrassi che invece ci siamo fatti spedire da un produttore artigianale di Ascoli Piceno e per finire l'ottima portata di carne con la quale Rocco ci ha stupiti, goulash e brasato al Piceno superiore.
Oppure dirvi che con l'Anghelos la Tenuta De Angelis è stata appena premiata con i Cinque Grappoli dall'AIS, che con la Passerina Spumante Brut abbiamo anche festeggiato i 50 anni della cantina, che il Pecorino migliora di anno in anno, e che il Rosso Piceno Superiore Oro è un vino così complesso che non finisce mai di sorprendermi.
Raccontarvi di tutto questo sarebbe importante, anche per il lavoro che i miei colleghi hanno svolto benissimo come sempre. Ma personalmente la cosa che quella sera mi ha colpito di più, è che su quel tram, dove attraverso i vetri, filtrato dalla pioggia s'intravedeva maestoso il Colosseo, avrei voluto proprio che ci fossero Alighiero e Maria De Angelis. Anche se erano comunque presenti attraverso la figlia e la sua famiglia.
Grazie Elide.

Loris Del Vecchio
Rocco D'AndreaIl menù di Rocco
I vincisgrassi
© www.buoneforchette.com

Ingredienti per 8 persone
500 gr. di farina bianca, 300 gr. di semolino, 5 uova, 300 gr. di rigaglie di pollo, 200 gr. di cervella e filoni, 150 gr. di animella, 130 gr. di burro, 1 cucchiaio di extravergine, 100 gr. di grasso di prosciutto, 1 carota, 1/4 cipolla, 1/2 bicchiere di vino bianco secco 1 bicchierino di vin santo, 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro, 1 bicchiere di brodo, latte, 6 cucchiai di formaggio parmigiano grattugiato
per la besciamella: 50 gr. di burro, 50 gr. di farina, 50 cl. di latte, sale, pepe, noce moscata

Preparazione
Vincisgrassi, così a Macerata chiamano le lasagne. Lo strano nome deriva da quello (italianizzato) di un generale austriaco che, dopo un soggiorno nelle Marche, divenne un tale estimatore della cucina di questa regione, che non volle più rinunciarvi e costrinse il suo cuoco ad ’adottarla’. Anche questo è un piatto sostanzioso che, in alcune zone, subisce leggere variazioni: per esempio animella e cervella sono spesso sostituite con polpa macinata, ma è molto diffusa anche la ricetta che prevede l’aggiunta di funghi freschi al ragù. Infine oggi, per risparmiare tempo, si sta diffondendo l’abitudine di usare lasagne di tipo tradizionale. Questa che vi proponiamo è la ricetta autentica, a voi la scelta di eventuali varianti o sostituzioni. Preparate un impasto con la farina, il semolino, 5 uova, 50 g di burro fuso, una presa di sale e il vin santo. Impastate energicamente e a lungo; quando la pasta sarà liscia e soda, stendetela in una sfoglia sottile. Ritagliate lasagne larghe 10 centimetri e lunghe quanto la teglia che dovrà contenerle. Fatele lessare come di consueto, poche alla volta, in abbondante acqua salata in ebollizione a cui avrete aggiunto un cucchiaio di olio. Scolatele ad una ad una e mettetele ad asciugare su un canovaccio inumidito. Preparate intanto il ragù. Fate un battuto fine con il grasso del prosciutto e mettetelo a rosolare in un tegame con 40 g di burro, una carota dimezzata e uno spicchio intero di cipolla. Fate imbiondire le verdure, eliminatele e aggiungete le regaglie di pollo (senza fegatini). Bagnate con il vino bianco e, appena sarà evaporato, versate il concentrato di pomodoro precedentemente diluito con un mestolo di brodo caldo. Salate e pepate, mettete il coperchio e fate cuocere un paio d’ore a fuoco dolce, mescolando con un cucchiaio di legno e incorporando di tanto in tanto un cucchiaio di latte. Nel frattempo scottate in acqua bollente salata la cervella, l’animella e i filoni, scolateli, tagliateli a dadini e incorporateli al ragù mezz’ora prima del termine della cottura. Regolate di sale. Quando il ragù è quasi cotto, unite i fegatini di pollo ridotti a pezzetti. Intanto preparate la salsa besciamella. Frullate mezzo litro di latte con 50 g di farina. Fate sciogliere 50 g di burro in una casseruola, versatevi il frullato e fate bollire la salsa per 5 minuti, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Salatela, pepatela e aromatizzatela con noce moscata. Imburrate la teglia, ricoprite il fondo con le lasagne, spalmatele con un po’ di besciamella, cospargete di parmigiano, unite il ragù e qualche fiocchetto di burro; sovrapponete altre lasagne e ripetete le operazioni sino ad esaurimento degli ingredienti. Terminate con uno strato di lasagne e lasciate riposare la preparazione per 6 ore al fresco. Trascorso questo tempo, accendete il forno e, quando è ben caldo (2000), infornate le lasagne che lascerete gratinare per circa 20 minuti.
Francesco Cardelli wine tasting
di Ciccio Cardelli
Passerina Brut 2006
Offida Doc
12% vol
Pecorino 2007
Offida Doc
13,5% vol
Oro 2005
Rosso Piceno Superiore Doc
13,5% vol
Anghelos 2006
Marche Rosso Igt
14% vol
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